Horacio Pagani aveva circa quattordici anni quando gli regalarono un motore distrutto, degli anni ‘50, un Sachs Televel. Lui e Gustavo Marani, detto “Gustavito”, amico d’infanzia con cui condivideva la passione per l’automobile, avevano già pensato di costruire un go-kart. Così si recarono in un paesino vicino al loro, Carcarañà, e comprarono quattro piccole ruote. Poi però cominciarono a pensare che con un solo go-kart non avrebbero potuto divertirsi insieme.
L’idea del go-kart lasciò il posto a quella di due mini moto.
Gustavo si procurò un altro motore, un Deem 48 c.c., uguale a quello che veniva montato sulle moto italiane di quegli anni, a Legnano. I Marani avevano un’officina, in cui i due amici iniziarono a costruire le due minimoto. I telai erano molto simili, mentre i motori erano diversi, Horacio aveva un 125, mentre l’amico un 48.
Erano differenti per definizione e disposizione. I due ragazzi costruirono a mano tutti i particolari delle minimoto: il serbatoio, il parafanghi, le forcelle, i tubi di scarico. Gustavo la costruì modello chopper, Horacio cross. Erano entrambe bellissime anche se molto diverse tra loro.
Le due minimoto con cui i ragazzi giravano per la città, attiravano talmente l’attenzione per la loro originalità che, tempo dopo, il proprietario di un negozio volle esporle nella sua vetrina.