Le forme dell'aria - Da Leonardo a Pagani Utopia

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Arte e Scienza

Arte e scienza: binomio inscindibile, principio leonardesco ispiratore di tutta l’attività di Pagani Automobili le cui hypercar sono frutto di un perfetto equilibrio fra opere di design e concentrato di tecnologia. Vetture capaci di emozionare, come soltanto l’arte sa fare. Ed è proprio questo a contraddistinguere il brand Pagani, sin dalla sua nascita, nel 1998: la sfida ambiziosa nel creare automobili performanti che affascinano al primo sguardo anche di coloro non appassionati di motori. Perché la bellezza è universale.
Una sfida lanciata dapprima con Zonda C12, presentata a Ginevra nel 1999 davanti a un pubblico stupito e ammirato, poi nel 2011 con Huayra, affermazione di un expertise di altissimo livello nel settore dei materiali compositi. E infine, lo scorso settembre, con Utopia, elogio della bellezza e massima espressione di quel dualismo – arte e scienza – che secondo Leonardo da Vinci “devono viaggiare mano nella mano”. E quale migliore omaggio si poteva rendere a questo terzo capitolo della storia Pagani, se non nella cornice milanese del Museo della Scienza e Tecnologia, dove la nuova hypercar si è presentata al pubblico circondata dai disegni originali del genio toscano.
Un evento memorabile che ha raccolto intorno alla nuova Utopia le persone – colleghi, clienti, dealer e fornitori – che in questi 25 anni hanno contribuito a rendere Pagani Automobili un brand conosciuto in tutto il mondo, un brand creatore di emozioni.

Utopia

L’alchimia del piacere, l’equazione della bellezza… Questo doveva essere la nuova hypercar Pagani. Quale nome poteva racchiudere e interpretare obiettivi così ambiziosi? Utopia… Per il filosofo Thomas More, nel 1516, Utopia era un luogo ideale che non esisteva e da allora questo nome indica luoghi soltanto immaginati, sognati. Ma per coloro che plasmano il proprio futuro, per i creativi visionari, l’utopia esiste: si tratta “semplicemente” di scoprirla!


Fotografie di Paolo Carlini

Leonardo da Vinci

Leonardo da Vinci era in grado di rappresentare anche l’invisibile, come dimostrò nel raffigurare l’“essere del nulla”, cioè quella infinita estensione interstiziale che riveste tutti i corpi e che si trova a contatto con l’aria. Insieme con l’acqua, l’aria è uno dei quattro elementi (acqua, terra, fuoco e aria) che affascinò maggiormente Leonardo e che egli tentò di rappresentare nei suoi movimenti e nelle sue manifestazioni maggiori.


Testi originali di Pietro C. Marani
Curatore dei Disegni di Leonardo presso la Biblioteca Ambrosiana,
Professore Ordinario di Storia dell’Arte Moderna, Politecnico di Milano

Immagini dal Codice Atlantico
© Veneranda Biblioteca Ambrosiana
/ Mondadori Portfolio